Residenza per anziani
Pensionato Villa Cà Bianca
Il suo nome antico significava una meravigliosa sortita dell’alba o aurora – Albaspeciosa. Albaspeciosa appartenne, come feudo, ai Marchesi di Romagnano, i quali ne investirono i Signori di Revigliasco tra il 1224 e 1332. L’ampia distesa di boschi e ondulazioni prative comprese tra la strada di Revigliasco, la strada statale 29 e la strada di Roccacatene, ancor oggi è stata salvata dalla speculazione edilizia, perché terra fertile e generosa e di rara bellezza. Sulla parte più alta della collina si insediarono due edifici: la cascina Malerba, i cui fondi permettevano le coltivazioni agricole di ogni specie e la Villa Ca’Bianca con annessa cascina. All’ingresso del fabbricato rurale si riscontra una bellissima cappella intitolata all’Assunzione, di raro pregio architettonico. L’importanza di Ca’ Bianca, nel passato, fu data dalla sua investitura a feudo a favore dei Palma di Borgofranco (nell’anno 1734). Questa illustre Famiglia piemontese, ottenne un territorio autonomo che forniva ai Signori l’immunità e il ricevimento di parte del raccolto (la decima). Nel 1807, la tenuta venne acquistata dal Cavaliere Serras, a cui l’Imperatore Napoleone I elargì la patente di famiglia nobile. All’inizio del 1815, a seguito del progressivo peggioramento della salute, il Serras cedette la proprietà all’Architetto Giovanni Eusebio Perratone, il quale, entusiasta della scelta intervenne in modo drastico con lavori di manutenzione e di ristrutturazione, sia del fabbricato che della cappella, lavori trascurati per lungo tempo dal precedente proprietario.
L’Architetto Perratone amò profondamente la posizione geografica di Ca’ Bianca, a tal punto che manifestò la volontà di essere sepolto nella cappella stessa nel 1825. Il successivo proprietario fu l’Avvocato Nasi, il quale fece costruire l’attuale palazzina al posto di un antico rustico, dove in seguito si trasferì, lasciando l’uso della Villa alle suore Orsoline venute dalla Francia nel 1898 e, durante la Prima Guerra Mondiale, alle Dorotee di Vicenza ed ai loro orfanelli. È precisamente in quell’epoca che Monsignor Gilli, secondo successore del beato Francesco Faà di Bruno, acquistò Ca’ Bianca dalla famiglia Nasi e vi insediò le suore Minime di Nostra Signora del Suffragio che tuttora la posseggono e hanno una Residenza per Signore anziane. Negli anni 1943-1945, ultimo periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando imperversavano le brutture dell’attività bellica, con bombardamenti a tappeto, mitragliamenti, imboscate: rastrellamenti e altre atrocità di varia natura, venne istituita una sezione staccata di Scuola Media con studenti provenienti dalle località di Trofarello, Testona., Revigliasco, Pecetto e Moncalieri. La località di Ca’ Bianca, nei confronti dei territori confinanti, si trova in una posizione privilegiata, perché posta sul ciglio più alto d’un terrazzo naturale e gode così di un’ampia vista dalla collina alla pianura. Da Elisa GRIBAUDI ROSSI, Ville e vigne della Collana di Moncalieri, Moncalieri, Famija Moncaliereisa, 1976. pp. 195-201. Oggi, la casa dispone di camere singole, con servizi all’interno, nelle quali le Signore possono ambientare oggetti a loro cari e la sala da pranzo con vista nel parco. Villa Ca’Bianca è situata tra il verde delle colline torinesi e, all’orizzonte si gode la vista delle Alpi con il Monviso che spicca per la sua altezza,